Cpap vs chirurgia laser
Il russamento e le apnee notturne (OSAS Obstructive Sleep Apnea Syndrome) sono dovuti alla difficoltà di passaggio dell’aria attraverso le prime vie aeere. Il palato molle e la lingua si rilassano durante il sonno e restringono o addirittura chiudono temporaneamente a livello della faringe il flusso d’aria.
In questi è importante prendere dei provvedimenti perché il russamento e le apnee notturne aumentano il rischio d’ipertensione, infarto e ictus.
Il rimedio non chirurgico più efficace è l’utilizzo del dispositivo CPAP (Continuous Positive Airway Pressure). Trattasi di una mascherina da indossare durante la notte che produce una continua pressione positiva d’aria. L’aria spinta nelle prime vie aeree evita episodi di russamento ed apnea.
In commercio ci sono diversi modelli di CPAP che coinvolgono variamente bocca e/o naso.
Mentre il CPAP risolve il problema dal punto di vista “aerodinamico” spesso acutizza altri disagi. Il paziente che usa il CPAP spesso lamenta una frustrante esperienza di “sottomissione” alla macchina.
Una grande percentuale dei pazienti che iniziano il trattamento con il CPAP dopo una settimana incominciano a non usarlo sempre ed un numero ancora maggiore smette definitivamente dopo 3 settimane. Ciò è dovuto al fatto che il CPAP obbliga ad un radicale cambiamento nelle abitudini d’uso. Molte persone non riescono proprio a tollerare la maschera.
Le lamentele più frequenti sono scomodità d’uso, claustrofobia, risvegli da dovuti al movimento limitato dalla maschera e dal tubo, fastidio alla gola e al naso. Alcuni pazienti addirittura accusano il CPAP di essere talmente scomodo da peggiorare il riposo in relazione alla situazione precedente.
“Ho avuto un’esperienza tremenda con il CPAP! Ho provato ben 4 tipi di mascherine e ho cercato di abituarmi all’uso. Dormo meno di prima e al risveglio mi sento stanco”
“Ogni volta che mi muovo durante il sonno mi sveglio attorcigliato nel tubo, faccio cadere il dispositivo e sveglio mia moglie. Anche se Lei fa finta di niente alla fine nessuno dorme in pace. Un vero inferno!”
La chirurgia laser è efficace
Prima dell’avvento della chirurgia laser, l’intervento di uvulofaringopalatoplastica era invasivo e soggetto a complicanze serie. La tecnica laser ha reso l’intervento molto efficace e meno invasivo al punto tale da non richiedere il ricovero e comportare una convalescenza non impegnativa.