Russare: La patologia (roncopatia cronica)

Cos’è esattamente la roncopatia (patologia del russare)

Il russamento (o roncopatia) non è solo un “fastidio sonoro”: quando diventa cronico è una vera patologia delle vie aeree superiori che colpisce il 45% degli adulti italiani e fino al 60% degli over 50. In termini medici si parla di roncopatia cronica quando il russamento è presente quasi tutte le notti, supera i 50-60 decibel e si associa a vibrazione eccessiva dei tessuti molli orofaringei.

La roncopatia è definita come ostruzione parziale dinamica delle vie aeree superiori durante il sonno, che provoca turbolenza dell’aria inspirata e vibrazione dei tessuti molli (palato molle, ugola, pareti faringee, base lingua).

Classificazione clinica (secondo linee guida AIMS – Associazione Italiana Medicina del Sonno):

Grado Descrizione Decibel Frequenza
Lieve Russamento occasionale, non disturbante <50 dB <3 notti/settimana
Moderato Russamento abituale, avvertito nella stanza accanto 50-60 dB 3-5 notti/settimana
Grave (roncopatia patologica) Russamento molto forte + possibili micro-risvegli >60 dB Ogni notte

Quando il russamento è grave e cronico diventa una patologia a tutti gli effetti perché:

  • Provoca frammentazione del sonno (anche senza apnee evidenti)
  • È il principale fattore di rischio per l’evoluzione verso la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) nel 70% dei casi

Fisiopatologia: perché il russamento diventa patologia

Durante il sonno i muscoli delle vie aeree si rilassano fisiologicamente. Nei soggetti predisposti questo rilassamento è eccessivo e provoca:

  1. Restringimento del calibro faringeo
  2. Vibrazione dei tessuti molli al passaggio dell’aria (effetto Bernoulli)
  3. Collasso parziale o totale (in caso di OSAS)

Fattori anatomici predisponenti (presenti nel 90% dei pazienti con roncopatia grave):

  • Palato molle lungo e lasso
  • Ugola ipertrofica
  • Ipertrofia dei turbinati inferiori
  • Retrognazia o micrognazia
  • Setto nasale deviato
  • Tonsille ipertrofiche grado III-IV

Epidemiologia italiana 2025-2026

Fascia d’età Prevalenza uomini Prevalenza donne Fonte
30-39 anni 30% 15% Ministero Salute
40-59 anni 60% 40% AIMS 2024
>60 anni 70% 55% Studio Multicentrico Italiano

Fattori di rischio maggiori:

  • Obesità (BMI >30): rischio x6
  • Collo >43 cm (uomini) o >40 cm (donne)
  • Fumo e alcol serale
  • Menopausa non trattata

Evoluzione naturale della patologia

Senza intervento, la roncopatia cronica tende a peggiorare:

  • Anno 1-3: russamento abituale + sonnolenza lieve
  • Anno 4-7: comparsa di apnee lievi-moderate (AHI 5-30)
  • Anno 8+: OSAS grave, ipertensione refrattaria, rischio cardiovascolare moltiplicato x3-4

Studi longitudinali (Wisconsin Sleep Cohort) dimostrano che il 30-40% dei russatori semplici sviluppa OSAS entro 10 anni.

Diagnosi della roncopatia come patologia

  1. Visita specialistica
  2. Fibroscopia nasale e faringo-laringea a riposo e in Müller (per valutare collassibilità)
  3. Polisonnografia domiciliare o di laboratorio (obbligatoria se sospette apnee)
  4. Drug-Induced Sleep Endoscopy (DISE) nei candidati alla chirurgia

Trattamento della roncopatia patologica: dalla conservativa alla chirurgia laser

Livello terapeutico Indicazioni Efficacia media Limiti
Comportamentale (perdita peso, posizione) Roncopatia lieve 20-40% Bassa compliance
Dispositivi (bite MAD) Roncopatia moderata senza apnee 50-70% Uso notturno lifelong
CPAP OSAS associata 95% Intolleranza nel 40-50%
Chirurgia laser LAUP Roncopatia grave da palato molle/ugola 85-95% Soluzione definitiva

Chirurgia laser LAUP: il trattamento gold-standard per la roncopatia patologica

La Laser-Assisted UvuloPalatoplasty (LAUP) è la tecnica mini-invasiva più efficace per eliminare la roncopatia alla radice.

Procedura

  • Ambulatoriale (20-30 minuti)
  • Anestesia locale
  • Laser diodo o CO2 per accorciare e irrigidire palato molle e ugola
  • Zero sanguinamento, zero punti di sutura

Risultati clinici 

  • 92% riduzione >80% del russamento a 12 mesi
  • 87% pazienti completamente soddisfatti
  • Complicanze <1% (dolore gestibile 4-7 giorni)

Vantaggi unici

  • Risultato permanente
  • Nessun dispositivo notturno
  • Ripresa lavorativa in 2-3 giorni
  • Ideale per chi viaggia o non tollera bite/CPAP

Costo intervento completo 2026: 2.200–3.800 €.