Sonno: Salute del dormire
I ritmi frenetici dell’esistenza nelle grandi metropoli, lo stress, i problemi della famiglia, i tempi del trasporto urbano, la televisione, hanno ridotto lo spazio dedicato al sonno. Si va a dormire stanchi e ci si sveglia più stanchi. Da qualcuno dormire è addirittura considerato simbolo di inattività, di pigrizia, di rifiuto della vita sociale. Il numero delle persone che soffre di insonnia aumenta. In altri termini, l’uomo deve nuovamente imparare a dormire — e a sognare — perché il sonno è l’unico momento in cui l’organismo può rigenerarsi e il cervello (che in realtà non dorme mai) può sognare, scaricare le tensioni accumulate e rappresentarsi una realtà nella quale finalmente poter manifestare tutto ciò che, durante il giorno, gli è impedito dai freni inibitori.
Il sonno è salute. Purché sia un sonno sano, non indotto artificialmente da farmaci ipnotici. Basta privarsi del sonno per pochi giorni per andare incontro a disturbi gravissimi. Ciò che conta è la qualità del sonno (come la qualità del cibo) non la quantità. Tanto che non esistono formule magiche per dormire bene né un numero di ore di sonno da rispettare. L’unico sonno ristoratore è quello alla fine del quale ci si sente riposati, indipendentemente dal numero di ore dormite. La prima cosa da imparare è che ogni individuo ha i propri ritmi del sonno. Un numero di ore da dormire, variabilissimo da soggetto a soggetto (ad esempio, da quattro a nove ore per notte), un’ora preferenziale per andare a letto e un’ora preferenziale per svegliarsi.
Bisognerebbe, per quanto possibile, cercare di rispettare questi ritmi, evitando anche inutili “overdose” di sonno se l’organismo non lo richiede. Non è un compito facile. Alcune persone dicono: «Alla sera mi sento subito stanco, eppure non ho voglia di andare a dormire». In questa frase è nascosto, in realtà, uno dei conflitti più frequenti che si stabiliscono in un individuo e che sono alla base di molti tipi di insonnia. Il momento di andare a dormire è infatti l’unico della giornata in cui si resta soli con se stessi, si passano in rassegna i problemi da affrontare, ci si prepara alla giornata seguente. È chiaro che chi non ha voglia di affrontare questa situazione rimanderà il più possibile il momento di andare a letto. Non a caso il riposo migliore si verifica dopo aver superato con successo uno dei tanti momenti difficili della vita.