Tag Archivio per: russamento

Russare aumenta il rischio di aterosclerosi

Le persone che russano sempre hanno un rischio maggiore di avere problema con le arterie carotide. Ciò è stato affermato dai ricercatori del Henry Ford Hospital di Detroit, chiarendo addirittura che tale rischio subito dai russatori è pure maggiore rispetto a obesi e fumatori.

L’ ispessimento delle arterie carotidi che portano al cervello sangue ricco di ossigeno è di solito il primo passo verso lo sviluppo della aterosclerosi ( ispessimento dell’intima , lo strato più interno delle arterie). L’ aterosclerosi provoca diverse malattie vascolari.

L’ autore della ricerca dott. Robert Deeb che il russamento è molto di più di un disturbo noioso durante la note e non dovrebbe essere ignorato. I pazienti dovrebbero ricercare la soluzione al problema nella stessa maniera come farebbero per la pressione alta o altri fattori di malattie cardiovascolari. Lo studio ha evidenziato che anche il russamento saltuario non dovrebbe essere ignorato e che di conseguenza i pazienti dovrebbero cercare una trattamento medico risolutivo.

Si ritiene che l’ ispessimento della carotide sia dovuto al trauma della continua vibrazione dovuta al russamento che provoca in una prima fase un’ infiammazione e poi l’aumento dello spessore.

http://www.medicalnewstoday.com/articles/255459.php

Non lasciare che il russamento danneggi la coppia

Molto spesso il russamento – specie se marcato e frequente – è causa di un certo deterioramento nella coppia. Non interessa quanto ci si ami. È certo che un cattivo riposo ed un sonno di scarsa qualità  possono provocare stress nel partner e mettere a rischio la sua salute. Dormire male è talmente pesante che la privazione del sonno viene addirittura impiegata dai militari come mezzo di tortura con devastanti effetti psicologici.

Il rumore forte del russamento può portare la coppia a dormire in stanze separate. Ciò può fare sentire il paziente russatore isolato, frustrato e solo. Dormire da soli viene spesso vissuto come una perdita d’ intimità e – comunque – una riduzione d’intensità del rapporto.

Lo stress provocato sul partner non russatore può raggiungere livelli di irritabilità tale da essere fonte di continui litigi anche formalmente dovuti ad argomenti diversi. Se una coppia litiga per niente è necessario indagare sulla presenza di motivi nascosti. Il russamento frequentemente è uno di questi.

Ricordiamo che ciò che va aggredito è il russamento e non il russatore. Russare è una condizione clinica che deve essere curato e chi ne è soggetto non ha colpa.

L’ intervento laser per correggere il russamento è rappresenta una soluzione ottimale per contrastare non solo le apnee notturne e la roncopatia, ma anche per dare pace al sonno del proprio partner. La chirurgia laser viene eseguita in anestesia locale vaporizzata e dura pochi minuti. Il paziente può tornare a casa dopo qualche ora perché non è necessario il ricovero e non ci sono punti di sutura.

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Meccanismi del sonno

Meccanismi del sonno

I neurologi e i fisiologi non hanno ancora assunto una posizione univoca circa la genesi del sonno. C’è chi suggerisce un singolo meccanismo biochimico, controllato da un tipo di sostanze cerebrali (una famiglia di neurotrasmettitori) fra cui la serotonina. Altri ritengono che alla base del fenomeno vi sia un “centro del sonno” nel cervello, cioè un’area deputata ad indurre il riposo; in realtà è probabile che a indurre il sonno concorrano più elementi che coinvolgono numerosi e diversi gruppi di neuroni. La caduta dell’ipotesi del “centro del sonno” si situa in stretta analogia con il definitivo tramonto di altre simili teorie, che tendevano a suddividere il cervello in “compartimenti” ognuno adibito a una funzione specifica. In realtà, più si sviluppano gli studi sul cervello e più questo appare come un “tutt’uno” in cui ogni parte collabora con le altre per lo svolgimento di un determinato compito. L’induzione del sonno è poi influenzata da innumerevoli fattori: luce/buio, stanchezza, ansia, stress, condizioni fisiologiche dell’organismo, alimentazione, malattie, concentrazione di ossigeno nel sangue, condizionamenti dell’ambiente. L’importanza di quest’ultimo fattore è evidenziata, ad esempio, dal comportamento di persone che hanno trascorso settimane o mesi chiusi in una grotta o in un ambiente senza comunicazioni con l’esterno: si è notato che queste persone, private dei riferimenti temporali, tendevano ad allungare notevolmente le ore di veglia e quelle di sonno, restando in piedi per una ventina di ore al giorno e dormendo poi per una decina di ore.

Se sulla genesi del sonno e sull’influenza che esso ha sui diversi apparati dell’organismo si sa ancora poco, molto si conosce invece sulle varie fasi in cui il sonno si divide. Ogni volta in cui ci infiliamo nel letto per dormire, infatti, ci apprestiamo a fare cinque tipi diversi di sonno. Perché nel corso di una buona nottata di sonno il nostro organismo attraversa cinque fasi diverse. È proprio dalla “bontà” di ognuna di esse che dipende la qualità del riposo, e quindi lo stato di benessere che si prova al risveglio, che a sua volta condiziona tutta la giornata seguente. Ogni “ciclo” di sonno è composto da queste cinque fasi. La uno e la due sono le fasi del sonno leggero, la tre e la quattro sono quelle del sonno profondo, la quinta è detta “fase Rem” dalle iniziali delle parole inglesi “Rapid Eye Mouvement” (movimento rapido degli occhi), ed è la fase in cui si sogna. Ha questo nome perché è caratterizzata da un rapidissimo movimento degli occhi, che dura per tutto il tempo in cui è presente l’attività onirica. Per dormire bene un soggetto deve compiere cinque di questi cicli per notte (grosso modo ognuno di essi dura poco più di un’ora). Ciò significa che ogni individuo dovrebbe trascorrere il 50 per cento del sonno nella fase uno e due (sonno leggero), un 25 per cento nella fase tre e quattro (sonno pesante) e un altro 25 per cento nella fase Rem, cioè sognando. Questa successione ha infatti precisi riscontri nelle variazioni di frequenza cardiaca, di frequenza della respirazione, nell’attività elettrica del cervello: insomma, un “cocktail” fisiologico molto complesso che riesce bene solo se i suoi “ingredienti” sono calcolati alla perfezione. Tutto ciò è utile per dimostrare che il sonno è importante in ogni sua fase. Rubando una o due ore al proprio sonno fisiologico si rischia, infatti, di alterare questo “cocktail” e di vanificare il resto delle ore dormite. Allo stesso modo, dormire più del necessario è inutile poiché, esauriti i quattro o cinque cicli di sonno necessari, l’individuo permane in uno stato di dormiveglia (la fase due) che si prolunga indefinitamente, senza apportare alcun beneficio all’organismo.

Apnea notturna e russamento

Apnea notturna e russamento

Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno

La comunemente chiamata “apnea notturna” viene definita scientificamente come “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno” oppure in inglese OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome).  La sindrome è caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione temporanea delle prime vie aeree durante il sonno.  Ciò abbassa la fisiologica saturazione di ossigeno nel sangue.

Il palato molle ed in generale i tessuti della gola tendono a rilassarsi durante il sonno in maniera tale da provocare il blocco del flusso d’aria. Il paziente non respira per alcuni secondi. La mancanza d’ossigeno stressa il sistema cardio respiratorio finche il paziente riprende a respirare diminuendo comunque la qualità del riposo.

I sintomi comuni di chi soffre di apnee notturne sono:

  • Cefalea mattutina
  • Sonnolenza diurna
  • Russamento notturno con brevi pause
  • Diminuzione della capacità di concentrazione
  • Ipertensione arteriosa
  • Secchezza delle fauci
  • Riduzione della libido

Episodi saltuari di apnea notturna sono comuni nella popolazione. Sono maggiromente frequenti nei maschi, negli obesi e nelle persone oltre 40 anni. Non desta preocupazione se l’evento apneico è salturaio. Nel caso in cui l’ apnea ostruttiva sia cronica si verificheranno aumenti di rischio per quanto riguarda infarto e  ictus.

Il sonno profondo e riparatore è quello che rilassa l’intera muscolatura. Purtroppo ciò rende anche i tessuti del palato e della golla più rilassati. Questi infatti tendono a collassare ostruendo il normale flusso dell’aria. Il paziente va in apnea (non respira) finchè la mancanza d’ossigeno provoca un aleggerimento del sonno o addiritura il risveglio. Questo meccanismo può durare anche tutta la notte riducendo o eliminando la fese profonda del sonno necessaria al benessere del soggetto.

HP

Russare

Cause, rimedi e chirurgia laser

Il russare (roncopatia) è originato dalla vibrazione della mucosa delle prime vie aeree ed al conseguente suono. Questo è causato dal flusso d’aria ostruito parzialmente durante il riposo notturno. A volte si può trattare di un rumore appena accennato ma in altri casi può raggiungere livelli di volumi – e quindi di disturbo – molto alti.

Russare: Ecco la meccanica del russamento

Il russamento – in quanto respirazione difficoltosa – non permette al paziente di riposare biologicamente bene e disturba il sonno di chi sta vicino. Il fenomeno non si esaurisce nel disturbo generico ma rappresenta un vero e proprio fattore di rischio per patologie anche molto serie.

Il russatore abituale / cronico è soggetto a diversi disturbi come sonnolenza diurna, irritabilità, problemi di concentrazione e diminuzione della libido.

Vari studi scientifici hanno stabilito e confermato che il rischio d’infarto in un forte russatore è più alto (+34%). Anche il rischio d’ ictus aumenta significativamente. Ci sono altre ricerche scientifiche che hanno collegato il russamento forte con patologie cerebrali.

Russare fa male alla salute, alla qualità della vita e ai rapporti sociali

Il russamento influenza negativamente anche lo stile di vita ed i rapporti sociali. Spesso è infatti il partner che stressato da notti disturbate induce il soggetto alla ricerca di una soluzione. Il russare può quindi diventare fonte di conflitti anche inconsciamente collegati. Uno studio recente ha scoperto un miglioramento dei rapporti coniugali nei soggetti sottoposti ad intervento chirurgico laser.

Russare, un problema che affligge molti milioni di persone e i loro partner. L’ostruzione del flusso libero dell’aria è dovuta ad un eccesso di tessuto nel palato molle. Il paziente durante la notte potrà esperimentare anche episodi d’apnea notturna causata dalla temporanea ostruzione totale del flusso d’aria.

Il problema nell’ immaginario collettivo è legato ad un paziente maschio in sovrappeso. Nella nostra ormai ventennale casistica abbiamo potuto costatare che – sebbene sia vero che sono i maschi i russatori più numerosi e rumorosi – la donna russatrice trova meno comprensione da parte del partner e quindi soffre in maniera maggiore l’aspetto sociale della patologia.

Russare: Rimedi

Chi vuole smettere di russare sicuramente si confronta con una serie di “rimedi” paliativi che non risolvono efficacemente il problema. Dal punto di vista scientifico il russamento può essere trattato in due maniere:

  1. Uso della CPAP (Continuous Positive Airway)
    Effettivamente questo dispositivo – spingendo l’aria – evita la tensione dovuta all’inspirazione e riduce la roncopatia e gli episodi di apnea notturna. Vedi: Cpap
  2. Uvulofaringopalatoplastica laser (LAUP) 
    Questo intervento è finalizzato alla riduzione del tessuto presente nelle prime vie aeree. In questa maniera si elimina o si riduce drasticamente l’attrito dell’aria durante la respirazione notturna. La tecnica laser ha reso l’intervento molto meno invasivo e privo di complicanze.

La Medical Laser da circa 35 anni esegue con successo questa tecnica di chirurgia laser. Migliaia di pazienti grazie alla uvulofaringopalatoplastica a mezzo laser hanno risolto il loro problema di roncopatia e spesso ritrovato la serenità di coppia che il rumore notturno comprometteva.

Russare: Apnea notturna

Tra i fattori negativi della roncopatia troviamo la sindrome dell’apnea notturna, frequenti e temporanee interruzioni della respirazione durante il sonno che comportano risvegli frequenti durante la notte (o comunque un cattivo riposo) ma soprattutto una sistematica ed insufficiente ossigenazione. Le apnee respiratorie notturne possono durare 10-40 secondi ed essere ripetute centinaia di volte nell’arco della notte.

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è una condizione clinica che aumenta il rischio cardiovascolare e pressione alta. Risulta molto importante diagnosticare l’interruzione respiratoria durante la notte e a tale scopo è indicato il testi chiamato polisonnografia. Si tratta di una procedura diagnostica non invasiva che analizza la respirazione durante tutta la notte in maniera tale da comprendere eventuali disfunzioni.

Ipertrofia dei turbinati

I turbinati sono formati dal strisce ossee molto sottili presenti sulle pareti delle cavità nasali. I turbinati sono ricoperti da mucosa al di sotto della quale vi sono corpi cavernosi bagnati costantemente da una fitta rete di capillari. La funzione dei turbinati è quella di riscaldare ed umidificare l’aria prima dell’entrata all’interno dei polmoni. In alcuni casi si può verificare l’ ipertrofia dei turbinati e quindi assistere ad una riduzione delle cavità nasali. Ciò comporta una ulteriore difficoltà respiratoria durante la note con un aggravamento delle condizioni generali della roncopatia.

Polipi nasali e russamento


I polipi nasali hanno una incidenza sulla popolazione piuttosto alta. Circa un decimo della popolazione adulta accusa difficoltà respiratorie dovute alla presenza di polipi nella cavità nasale.  I polipi nasali sono protuberanze morbide  che possono presentarsi in forma singola o complessa a carico della mucosa nasale o all’interno dei seni paranasali. Questi rendono maggiormente problematica la respirazione e peggiorano le condizioni di chi soffre di apnea notturna e russamento.

polipi nasali

Setto nasale deviato e russamento


Quando il setto nasale deviato riduce marcatamente il flusso dell’aria attraverso una o entrambe le narici, il paziente presenta un fattore aggravante per quanto riguarda il russamento e le interruzioni respiratorie notturne. La deviazione del setto nasale può essere congenita oppure di origine traumatica. La correzione di questa condizione clinica è esclusivamente chirurgica e comporta la revisione osteocartilaginea del setto.

setto nasale deviato

Chi russa che problemi ha?

Il russare è un disturbo del sonno comune che colpisce molte…

Cosa si può fare per smettere di russare?

Il russare è un disturbo comune che interessa molte persone…

A cosa è dovuto il russare?

Il russare è un disturbo del sonno comune che interessa molte…

Russare aumenta il rischio di aterosclerosi

Le persone che russano sempre hanno un rischio maggiore di avere problema con le arterie carotide. Ciò è stato affermato dai ricercatori del Henry Ford Hospital di Detroit, chiarendo addirittura che tale rischio subito dai russatori è pure maggiore rispetto a obesi e fumatori.

L’ ispessimento delle arterie carotidi che portano al cervello sangue ricco di ossigeno è di solito il primo passo verso lo sviluppo della aterosclerosi ( ispessimento dell’intima , lo strato più interno delle arterie). L’ aterosclerosi provoca diverse malattie vascolari.

L’ autore della ricerca dott. Robert Deeb che il russamento è molto di più di un disturbo noioso durante la note e non dovrebbe essere ignorato. I pazienti dovrebbero ricercare la soluzione al problema nella stessa maniera come farebbero per la pressione alta o altri fattori di malattie cardiovascolari. Lo studio ha evidenziato che anche il russamento saltuario non dovrebbe essere ignorato e che di conseguenza i pazienti dovrebbero cercare una trattamento medico risolutivo.

Si ritiene che l’ ispessimento della carotide sia dovuto al trauma della continua vibrazione dovuta al russamento che provoca in una prima fase un’ infiammazione e poi l’aumento dello spessore.

http://www.medicalnewstoday.com/articles/255459.php

Non lasciare che il russamento danneggi la coppia

Molto spesso il russamento – specie se marcato e frequente – è causa di un certo deterioramento nella coppia. Non interessa quanto ci si ami. È certo che un cattivo riposo ed un sonno di scarsa qualità  possono provocare stress nel partner e mettere a rischio la sua salute. Dormire male è talmente pesante che la privazione del sonno viene addirittura impiegata dai militari come mezzo di tortura con devastanti effetti psicologici.

Il rumore forte del russamento può portare la coppia a dormire in stanze separate. Ciò può fare sentire il paziente russatore isolato, frustrato e solo. Dormire da soli viene spesso vissuto come una perdita d’ intimità e – comunque – una riduzione d’intensità del rapporto.

Lo stress provocato sul partner non russatore può raggiungere livelli di irritabilità tale da essere fonte di continui litigi anche formalmente dovuti ad argomenti diversi. Se una coppia litiga per niente è necessario indagare sulla presenza di motivi nascosti. Il russamento frequentemente è uno di questi.

Ricordiamo che ciò che va aggredito è il russamento e non il russatore. Russare è una condizione clinica che deve essere curato e chi ne è soggetto non ha colpa.

L’ intervento laser per correggere il russamento è rappresenta una soluzione ottimale per contrastare non solo le apnee notturne e la roncopatia, ma anche per dare pace al sonno del proprio partner. La chirurgia laser viene eseguita in anestesia locale vaporizzata e dura pochi minuti. Il paziente può tornare a casa dopo qualche ora perché non è necessario il ricovero e non ci sono punti di sutura.

Meccanismi del sonno

Meccanismi del sonno

I neurologi e i fisiologi non hanno ancora assunto una posizione univoca circa la genesi del sonno. C’è chi suggerisce un singolo meccanismo biochimico, controllato da un tipo di sostanze cerebrali (una famiglia di neurotrasmettitori) fra cui la serotonina. Altri ritengono che alla base del fenomeno vi sia un “centro del sonno” nel cervello, cioè un’area deputata ad indurre il riposo; in realtà è probabile che a indurre il sonno concorrano più elementi che coinvolgono numerosi e diversi gruppi di neuroni. La caduta dell’ipotesi del “centro del sonno” si situa in stretta analogia con il definitivo tramonto di altre simili teorie, che tendevano a suddividere il cervello in “compartimenti” ognuno adibito a una funzione specifica. In realtà, più si sviluppano gli studi sul cervello e più questo appare come un “tutt’uno” in cui ogni parte collabora con le altre per lo svolgimento di un determinato compito. L’induzione del sonno è poi influenzata da innumerevoli fattori: luce/buio, stanchezza, ansia, stress, condizioni fisiologiche dell’organismo, alimentazione, malattie, concentrazione di ossigeno nel sangue, condizionamenti dell’ambiente. L’importanza di quest’ultimo fattore è evidenziata, ad esempio, dal comportamento di persone che hanno trascorso settimane o mesi chiusi in una grotta o in un ambiente senza comunicazioni con l’esterno: si è notato che queste persone, private dei riferimenti temporali, tendevano ad allungare notevolmente le ore di veglia e quelle di sonno, restando in piedi per una ventina di ore al giorno e dormendo poi per una decina di ore.

Se sulla genesi del sonno e sull’influenza che esso ha sui diversi apparati dell’organismo si sa ancora poco, molto si conosce invece sulle varie fasi in cui il sonno si divide. Ogni volta in cui ci infiliamo nel letto per dormire, infatti, ci apprestiamo a fare cinque tipi diversi di sonno. Perché nel corso di una buona nottata di sonno il nostro organismo attraversa cinque fasi diverse. È proprio dalla “bontà” di ognuna di esse che dipende la qualità del riposo, e quindi lo stato di benessere che si prova al risveglio, che a sua volta condiziona tutta la giornata seguente. Ogni “ciclo” di sonno è composto da queste cinque fasi. La uno e la due sono le fasi del sonno leggero, la tre e la quattro sono quelle del sonno profondo, la quinta è detta “fase Rem” dalle iniziali delle parole inglesi “Rapid Eye Mouvement” (movimento rapido degli occhi), ed è la fase in cui si sogna. Ha questo nome perché è caratterizzata da un rapidissimo movimento degli occhi, che dura per tutto il tempo in cui è presente l’attività onirica. Per dormire bene un soggetto deve compiere cinque di questi cicli per notte (grosso modo ognuno di essi dura poco più di un’ora). Ciò significa che ogni individuo dovrebbe trascorrere il 50 per cento del sonno nella fase uno e due (sonno leggero), un 25 per cento nella fase tre e quattro (sonno pesante) e un altro 25 per cento nella fase Rem, cioè sognando. Questa successione ha infatti precisi riscontri nelle variazioni di frequenza cardiaca, di frequenza della respirazione, nell’attività elettrica del cervello: insomma, un “cocktail” fisiologico molto complesso che riesce bene solo se i suoi “ingredienti” sono calcolati alla perfezione. Tutto ciò è utile per dimostrare che il sonno è importante in ogni sua fase. Rubando una o due ore al proprio sonno fisiologico si rischia, infatti, di alterare questo “cocktail” e di vanificare il resto delle ore dormite. Allo stesso modo, dormire più del necessario è inutile poiché, esauriti i quattro o cinque cicli di sonno necessari, l’individuo permane in uno stato di dormiveglia (la fase due) che si prolunga indefinitamente, senza apportare alcun beneficio all’organismo.

Apnea notturna e russamento

Apnea notturna e russamento

Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno

La comunemente chiamata “apnea notturna” viene definita scientificamente come “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno” oppure in inglese OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome).  La sindrome è caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione temporanea delle prime vie aeree durante il sonno.  Ciò abbassa la fisiologica saturazione di ossigeno nel sangue.

Il palato molle ed in generale i tessuti della gola tendono a rilassarsi durante il sonno in maniera tale da provocare il blocco del flusso d’aria. Il paziente non respira per alcuni secondi. La mancanza d’ossigeno stressa il sistema cardio respiratorio finche il paziente riprende a respirare diminuendo comunque la qualità del riposo.

I sintomi comuni di chi soffre di apnee notturne sono:

  • Cefalea mattutina
  • Sonnolenza diurna
  • Russamento notturno con brevi pause
  • Diminuzione della capacità di concentrazione
  • Ipertensione arteriosa
  • Secchezza delle fauci
  • Riduzione della libido

Episodi saltuari di apnea notturna sono comuni nella popolazione. Sono maggiromente frequenti nei maschi, negli obesi e nelle persone oltre 40 anni. Non desta preocupazione se l’evento apneico è salturaio. Nel caso in cui l’ apnea ostruttiva sia cronica si verificheranno aumenti di rischio per quanto riguarda infarto e  ictus.

Il sonno profondo e riparatore è quello che rilassa l’intera muscolatura. Purtroppo ciò rende anche i tessuti del palato e della golla più rilassati. Questi infatti tendono a collassare ostruendo il normale flusso dell’aria. Il paziente va in apnea (non respira) finchè la mancanza d’ossigeno provoca un aleggerimento del sonno o addiritura il risveglio. Questo meccanismo può durare anche tutta la notte riducendo o eliminando la fese profonda del sonno necessaria al benessere del soggetto.